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La nostra storia

Coraggio, radici, tenacia

Essere stati è una condizione per essere.
Fernand Braudel

L'inizio della storia

La guerra e il dopoguerra

Giuseppe Ferro Sr, si adopera per ingrandire l’azienda. Ma non fa i conti con la guerra che il 13 ottobre del ‘43 frantuma i suoi sogni e il Molino. Nessun coraggio, solo dolore, devastazione e paura. La vena non pulsa più. La ripresa del dopoguerra è lenta, richiede pazienza e tenacia, ma Giuseppe sa aspettare.
Al momento opportuno acquista le macchine di un molino in disuso, rimette in moto la produzione e in pochi anni incrementa i fatturati e il numero di dipendenti. La Camera di Commercio di Campobasso gli riconosce il merito di essere stato parte attiva nella ricostruzione post-bellica e di aver creato un’azienda sana, che investe in nuove tecnologie.

Questo è l’impegno degli imprenditori che costruiscono con una visione illuminata.

Dal 1972 circa il timone passa nelle mani di Domenico e Vincenzo a cui spetta il compito di rendere – ciascuno assecondando le proprie attitudini – più solido ciò che le generazioni precedenti avevano costruito.

Domenico Ferro nei primi del ‘900 mette alla prova il suo coraggio e sceglie di lasciare la Campania e i suoi affari, per non piegarsi alla mafia e pagare il pizzo. Ha scelto di ricominciare nel Molise, una regione a lui ignota se non per la generosità e purezza della natura. Pochi anni dopo, nel 1910, inaugura il primo mulino a palmenti.

Se le prime due generazioni hanno avuto il genio e l’intuizione di plasmare tutto dal niente, quella successiva è destinata a lavorare per costruire credibilità nel tempo, solide competenze tecniche, fiducia fuori e dentro l’azienda, benessere condiviso per la comunità.
Domenico è un lavoratore serissimo, conosce tutti i dipendenti, sa esercitare controllo e imporre la disciplina, è dotato di un profondo senso di giustizia con cui riesce a calamitare l’affetto e i sacrifici dei suoi collaboratori. Ciò che nel tempo raccoglie sono un sincero attaccamento e una grande dedizione all’azienda: sono moltissimi i dipendenti che lasciano l’eredità di competenze e know how ai loro figli che continuano il loro percorso nel gruppo.

Le radici di chi resta

Visione e formazione

A Vincenzo è affidato il compito di far progredire, attraverso gli studi di economia, il patrimonio di esperienze acquisite sul campo dal padre e dal nonno. Studia di notte e si laurea a Napoli mentre lavora di giorno al molino nella convinzione che solo l’accrescimento delle competenze avrebbe garantito un futuro all’azienda.

Nasce la "F.lli Ferro Semolerie Molisane Snc"

In breve i due fratelli, forti dell’eredità del padre, progettano il trasferimento del Molino nella nuova sede di Ripalimosani, costituiscono nel 1972 la “F.lli Ferro – Semolerie Molisane snc”, oggi società di capitali, divenendo pionieri di un moderno stabilimento ecologico della capacità produttiva giornaliera di 220 tonnellate, interamente realizzato con tecnologia Bühler.

Con questa urgenza la famiglia decide di acquisire il pastificio La Molisana. In un’Italia ferita e sofferente ha sognato di rappresentare un caso virtuoso, un esempio in cui la volontà riesce a superare scenari negativi che scoraggiano.

Un sogno di famiglia

Nel 2011 Giuseppe Ferro jr ha fatto un sogno e lo ha condiviso con Flavio, Rossella e Francesco: acquisire lo storico pastificio La Molisana. Perché farlo?

La squadra. L'ingrediente segreto

Il segreto? Una squadra solida per affrontare le sfide del mercato e fare la differenza, un valore unico. Se oggi la tecnologia è in grado di simulare la qualità, riprodurre modelli vincenti mutuati da altri, non è in grado di generare passione, attaccamento all’azienda e senso di appartenenza, resilienza.

Con questi cuori gonfi di volontà e un insaziabile spirito tenace La Molisana ha preso il largo.

Le motivazioni sono solo in parte razionali: gestire direttamente l’intera filiera integrata della pasta, essere gli autori del rilancio di un brand storico, creare nuovi posti di lavoro, ma la ragione profonda per cui la famiglia Ferro ha accettato la sfida era la voglia di offrire al Molise una possibilità di rilancio.