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Agricoltura 4.0

sostenibilità ambientale

Per favorire un’agricoltura sempre più innovativa e sostenibile, Horta ha messo a punto grano.net®, un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) che consente di realizzare la coltivazione del frumento duro in modo dinamico, modulandola secondo le specifiche condizioni agro-meteorologiche in cui si opera.

Agricoltura 4.0

Il sistema – reso disponibile da CGS Sementi agli agricoltori che producono per La Molisana – fornisce all’agricoltore un “supporto alle decisioni” consentendo di attuare un’agricoltura di precisione.

Una pratica che attraverso la raccolta e l’analisi di dati metereologici e colturali, è in grado di creare modelli previsionali sullo sviluppo del suolo, della pianta e delle malattie, consigliare, di conseguenza, le giuste dosi di semente, acqua, concime e fitosanitari da utilizzare. Ciò consente di ottenere quantità e qualità costanti nel tempo e parallelamente di ottimizzare i costi di produzione e aumentare l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Le informazioni relative alla coltura e all’andamento meteorologico raggiungono il DSS (Decision Support System) in modo continuo, attraverso sensori agrometeorologici e veloci attività di monitoraggio della coltura.

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I dati meteo giungono in tempo reale al server e alimentano una serie di modelli matematici capaci di fornire una simulazione attendibile dello stato attuale e futuro del suolo, delle piante e dei patogeni. I sistemi di assistenza guidata in agricoltura, come grano.net®, uniti alle competenze e alla formazione continua degli agricoltori permettono così di contribuire al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso:

  • La preservazione della fertilità del suolo e delle risorse idriche ed energetiche non rinnovabili;
  • La tutela della salute pubblica attraverso lo sviluppo di prodotti con alimenti liberi di micotossine e contaminazioni;
  • La garanzia di un’equa distribuzione del valore in tutta la filiera (compresi gli agricoltori);
  • Produzioni adeguate per qualità e quantità.

Semina diretta o minima lavorazione del suolo

Semina diretta-semina senza alcuna lavorazione; minima lavorazione del suolo e riduzione dei passaggi per tutte le altre operazioni agricole, compresa la raccolta

1. Copertura permanente del suolo

Residui colturali, stoppie, colture di copertura e colture intercalari

2. Diversificazione colturale

Rotazioni e/o sequenze, e/o associazioni adatte dal punto di vista economico, ambientale e temporale che includono piante annuali e/o perenni, comprese le leguminose, colture di copertura e colture intercalari

Contributo Agenda 2030

6. CLEAN WATER AND SANITATION

Target 6.4

Entro il 2030, aumentare sostanzialmente l’efficienza idrica da utilizzare in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua.

7. AFFORDABLE AND CLEAN ENERGY

Target 7.2

Entro il 2030, aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale.

7. AFFORDABLE AND CLEAN ENERGY

Target 7.3

Entro il 2030, raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica.

12. RESPONSIBLE CONSUMPTION AND PRODUCTION

Target 12.2

Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali.

12. RESPONSIBLE CONSUMPTION AND PRODUCTION

Target 12.3

Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto.

12. RESPONSIBLE CONSUMPTION AND PRODUCTION

Target 12.5

Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.

13. CLIMATE ACTION

Target 13.1

Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi.

Efficienza energetica ed emissioni

La Molisana si impegna costantemente nel mantenere all’avanguardia tecnologica i suoi siti produttivi, riducendo al massimo l’impatto della produzione sull’ambiente. Nel corso degli anni ha continuato ad investire nell’innovazione degli impianti per rendere più efficiente il processo produttivo e diminuire il conseguente consumo di risorse naturali. Il rispetto e la cura dell’ambiente è per La Molisana un dovere, che si traduce in azioni concrete per consegnare alle generazioni future un ambiente migliore.

La Molisana è da sempre attenta a razionalizzare i suoi consumi energetici. Per tale motivo, si è dotata di due impianti di trigenerazione, di cui il secondo installato nel 2020, con una potenza complessiva pari a 3,3 MW, in grado di soddisfare circa il 90% della potenza elettrica assorbita dagli impianti dello stabilimento.

Ad aprile 2020 è inoltre entrata in funzione la nuova caldaia a vapore che ha sostituito quelle di vecchia generazione ad olio diatermico. Si tratta di una caldaia che sfrutta un sistema innovativo di recupero dell’energia termica dai fumi di combustione attraverso tre stadi di scambiatori aria-acqua. In questo modo i fumi vengono emessi in atmosfera a temperature inferiori a 90°C. Ciò garantisce un’efficienza termica superiore al 97%. L’impianto è gestito in modo totalmente automatico e con regolazione del punto dei carichi di lavoro in base alle ricette di produzione che vengono lanciate all’interno del pastificio. Questo permette di far rientrare l’impianto di produzione dell’acqua calda a tutti gli effetti nei canoni dell’Industria 4.0.

Questi investimenti in efficienza energetica introdotti da La Molisana sono stati affiancati dall’ottenimento dei Certificati Bianchi, uno dei principali strumenti di promozione dell’efficienza energetica in Italia. Infatti, grazie al risparmio di Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) ottenuto tramite l’utilizzo degli impianti di trigenerazione, l’azienda ogni anno richiede ed ottiene dal Gestore dei servizi energetici (GSE) numerosi titoli di efficienza energetica che vengono remunerati mediante un meccanismo di trading.

La Molisana ha l’ambizioso progetto di diventare energeticamente autosufficiente utilizzando solo energia sostenibile. Per tale motivo è in cantiere l’implementazione di un impianto fotovoltaico da 1,5 MW di potenza per la produzione di energia elettrica con una superficie coperta di circa 8.600 mq ed una produzione di energia da fonte rinnovabile pari a circa 1,7 GWh/anno, che consentirà di abbattere ulteriormente le emissioni di CO2.

Gas naturale

Consumi energetici La Molisana
u.m.
2019
2020
Variazione %
Totale consumi di gas
mc
8.014.707
8.877.770
10,8%
Totale consumi di gas
GJ
287.234
317.895
10,8%
Gas / pasta prodotta
mc/t
64
60
-6,3%

Energia elettrica

Consumi energetici La Molisana
u.m.
2019
2020
Variazione %
Totale energia elettrica acquistata e consumata
kWh
8.653.659
10.570.511
22,2%
Totale energia elettrica acquistata e consumata
GJ
31.153
38.054
22,2%
Energia elettrica acquistata / pasta prodotta
kWh/t
69
72
3,3%
Totale energia elettrica autoprodotta da trigeneratore e consumata
kWh
15.871.173
16.476.062
3,8%
Totale energia elettrica autoprodotta da trigeneratore e consumata
GJ
57.136
59.314
3,8%
Energia elettrica acquistata / pasta prodotta
kWh/t
127
112
-12,2%
Totale energia elettrica autoprodotta e venduta
kWh
1.272
664
-47,8%
Totale energia elettrica autoprodotta e venduta
GJ
5
2
-47,8%

Totale

Consumi energetici La Molisana
u.m.
2019
2020
Variazione %
Acquisti da esterno
GJ
318.387
355.949
11,8%
Acquisti da esterno / pasta prodotta
GJ/t
2,55
2,41
-5,4%

Thermopest

Per quanto riguarda le emissioni di inquinanti, l’attenzione de La Molisana a limitarle il più possibile ha portato all’adozione della tecnologia Thermopest: si tratta di un sistema alternativo ai tradizionali mezzi chimici (gas e fumiganti) ed assolutamente ecologico per l’eliminazione degli insetti infestanti le strutture e i locali sia agro-industriali che della comunità (mezzi di trasporto, alloggi).

Termoventilatori con temperature di almeno 50 – 55°C vengono distribuiti in tutte le aree produttive per 48 ore continuative con l’obiettivo di sopprimere tutti gli stadi vitali degli insetti. Il principale vantaggio di questo sistema, rispetto a quello tradizionale, è quello di evitare l’utilizzo di metile, altamente tossico e fortemente stabile (rimane in atmosfera per più di 300 anni).

Focus

I vantaggi della Trigenerazione

Cos’è un impianto di trigenerazione?

Si tratta di un impianto di autoproduzione di energia elettrica, termica e frigorifera.

Come funziona?

Il motore endotermico, alimentato con gas metano, produce energia elettrica attraverso un generatore elettrico. Grazie ad uno scambiatore di calore, l’energia termica dispersa durante il processo di generazione dell’energia elettrica viene recuperata e utilizzata sia nel processo produttivo di pastificazione sia in un ciclo frigorifero per la produzione di energia frigorifera.

Quali sono i vantaggi?

L’impianto riesce a soddisfare circa il 90% del fabbisogno energetico di energia elettrica del pastificio, il 100% del fabbisogno di energia frigorifera ed il 20% di quello di energia termica. I benefici ambientali sono i seguenti:

Riduzione delle perdite di trasmissione di energia. Grazie alla vicinanza degli impianti di produzione dell’energia elettrica, termica e frigorifera ai luoghi di consumo;

Riduzione del consumo di combustibile. Grazie ad un miglioramento dell’efficienza complessiva dell’impianto, che con la stessa quantità di energia primaria è in grado di produrre energia elettrica, termica e frigorifera;

Riduzione emissioni di CO2. Poiché un minor consumo di combustibile contribuisce a diminuire le emissioni di CO2 fino al 30%.

Gestione delle risorse idriche

Come evidenziato nel rapporto mondiale 2018 sullo sviluppo delle risorse idriche, pubblicato dall’Unesco e dal Programma UN Water delle Nazioni Unite, a circa 5 miliardi di persone potrebbe mancare un regolare accesso all’acqua nel 2050.

In questo contesto, l’industria della pasta ha un consumo idrico abbastanza elevato: per produrre 1 kg di pasta servono mediamente 1700-1900 litri d’acqua, mentre l’impronta idrica di altri alimenti come il pane hanno, ad esempio, un’impronta idrica di circa 1300 litri/kg1.

Appare evidente che tutte le realtà operanti nel settore della pasta devono prestare molta attenzione nella gestione della risorsa idrica. Per questo, La Molisana è molto attenta ai consumi idrici del suo ciclo produttivo, promuovendo un uso responsabile dell’acqua attraverso ottimizzazioni di processo e pratiche di riutilizzo dell’acqua nei suoi stabilimenti.

[1] Riferimento: sito del Water Footprint Network.

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L’impegno in questo senso dell’azienda trova riscontro nei numeri: a fronte di un aumento rilevante della produzione dal 2018 al 2020, si evidenzia una sostanziale riduzione dell’utilizzo di acqua da cui un conseguente decremento dei consumi unitari, raggiungendo obiettivi di efficientamento sempre più ambiziosi. Nel corso del 2020 il consumo d’acqua è stato calcolato pari a 36.121 m3: i prelievi idrici da acquedotto sono stati di 77.779 m3, del 9% inferiori rispetto al 2019, mentre rapportati alla produzione (m3/ton) rappresentano una riduzione dei prelievi idrici del 21%.

Con l’ottica di migliorare la gestione delle risorse idriche, La Molisana ha in cantiere lo sviluppo di nuovi progetti di recupero d’acqua dagli impianti di trigenerazione che consentirebbero il recupero di 34.000 m3 all’anno e la depurazione dell’acqua attraverso un sistema di trattamento ad osmosi inversa, favorendo il recupero di un ulteriore 30% del totale prelevato.

Con l’ottica di migliorare la gestione delle risorse idriche, La Molisana ha in cantiere lo sviluppo di nuovi progetti di recupero d’acqua dagli impianti di trigenerazione che consentirebbero il recupero di 34.000 m3 all’anno e la depurazione dell’acqua attraverso un sistema di trattamento ad osmosi inversa, favorendo il recupero di un ulteriore 30% del totale prelevato.

L'acqua del Molise - Leggi di più

La pasta è un alimento semplice, costituito da due soli ingredienti: l’acqua e il grano. Nella proprietà di questi elementi risiede la qualità intrinseca del prodotto finito.

Nel 1995 Legambiente decreta che le migliori acque italiane si trovano in Molise e nel 1998 la rivista scientifica Newton definisce l’acqua del Molise la migliore d’Italia. Con caratteristiche oligominerali, un bassissimo residuo fisso che la rende costantemente leggera, povera di sodio (meno di 20mg/litro) e di nitrati, l’acqua del Matese è adatta alle diete iposodiche e indicata per l’alimentazione dei bambini. Quest’acqua microbiologicamente pura sgorga nel Parco del Matese da cime che svettano fino a 2050 metri sul livello del mare ed è captata nel cuore della terra, in località Riofreddo, da una finestra scavata nella roccia a 506 metri sul livello del mare, per essere diretta alla rete di distribuzione. Da qui è erogata direttamente nel pastificio per essere impiegata durante la fase di impasto della semola, rendendo il nostro un prodotto unico e di alta qualità.

Dal 2017, grazie ad un progetto della Regione Molise, questo patrimonio idrico di grandissimo valore è stato certificato con un bollino che ne attesta la qualità e accredita le attività produttive che ne fanno uso.

APPROVIGGIONAMENTO IDRICO PER FONTE (m3)
2019
2020
DELTA %
APPROVIGGIONAMENTO di acqua dolce da terze parti (<1.000mg/L di solidi disciolti totali)
85.760
77.779
-9%
APPROVIGGIONAMENTO IDRICO (m3) / PRODUZIONE (t)
0,687
0,527
-23%
SCARICHI IDRICI (m3)
2019
2020
DELTA %
di acqua dolce (<1.000mg/L di solidi disciolti totali) GESTITI da terze parti
47.452
41.658
-6%
SCARICHI IDRICI (m3) / PRODUZIONE (t)
0,3703
0,2824
-24%

Gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti

Gli investimenti de La Molisana per rendere più efficiente il processo produttivo hanno risvolti positivi anche sulla gestione dei rifiuti in ottica circolare, perché si riflettono in un minor utilizzo di materie prime e quindi di rifiuti generati, con conseguenti benefici per l’ambiente.

La Molisana, inoltre, attua progetti per incentivare il recupero della quasi totalità dei suoi scarti di produzione, evitando l’invio a smaltimento.

La Molisana ha intrapreso collaborazioni con diversi fornitori che si occupano di “chiudere il cerchio” recuperando e riciclando gli scarti di produzione. È il caso dei cartoni da imballaggio, che vengono consegnati, tramite formulario dedicato, agli stessi fornitori che, possedendo una cartiera, provvedono al recupero/rilavoro degli stessi per loro future produzioni.

Per quanto riguarda le materie prime, nulla viene sprecato: Il 75% del chicco viene utilizzato per ottenere la semola, la restante parte si suddivide in farinaccio e tritello di frumento duro. Questi sottoprodotti sono utilizzati per l’alimentazione zootecnica e vengono quindi venduti ai mangimifici come mangimi semplici. In tutti gli stabilimenti de La Molisana si effettua la raccolta differenziata, che nel 2020 è stata estesa alla totalità degli uffici del pastificio.

Il 100% dei rifiuti de La Molisana viene inviato a recupero

1. Olii per motori, ingranaggi e lubrificazioni / 2. Carta e cartone da imballaggio / 3. Plastica da imballaggio / 4. Ferro e acciaio / 5. Metalli misti / 6. Materiali isolanti / 7. Fanghi da trattamento di acque reflue

Carbon footprint

L’efficienza nella logistica: il pooling pallet

La Molisana concretizza il suo impegno nella riduzione dei propri impatti ambientali anche a livello logistico, attraverso una gestione ottimizzata dei trasporti e in particolare attraverso il sistema del Pooling Pallet.

La Molisana è stata pioniera nell’adozione del pallet pooling nel mondo della pasta. Ne abbiamo avuto concreta dimostrazione durante i recenti avvenimenti legati prima alla pandemia e successivamente alla spirale dei costi e della scarsità dei materiali.

Attraverso il pallet pooling e il trasporto collaborativo il nostro impegno è di contribuire positivamente ad una logistica sostenibile e circolare non limitandoci all’utilizzo del pallet in pooling, ma sviluppando progetti di logistica win-win come i circuiti “round trip” ottimizzati che generano efficienza riducendo i km a vuoto dei mezzi in collaborazione con le aziende appartenenti al circuito. Nuove tecnologie e l’uso di dispositivi di tracciabilità portano alla riduzione dei tassi di dispersione dei legni lungo la filiera.

Questi servizi hanno permesso di efficientare il processo logistico, ottenendo notevoli benefici ambientali nel triennio 2020-2022:

1.263 tonnellate di CO2 risparmiate (rispetto all’utilizzo del tradizionale sistema di interscambio)

1.083 metri cubi di legno sottratti alla produzione di pallet

oltre 102.000 tonnellate di rifiuti evitate

Risultati sono in linea con l’obiettivo 13 dell’agenda 2030 che mira a rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i Paesi.

Dal 2019:

-8,34 tonnellate di emissioni di anidride carbonica grazie alle soluzioni di trasporto collaborativo

-10.000 km percorsi a vuoto dai camion utilizzati per il trasporto delle merci

-abbattimento di consumi e di spreco di materie prime.

Cos’è il Pooling Pallet?

Si tratta di un sistema di gestione dei “pallet”, le pedane di legno di forma rettangolare utilizzate per il trasporto di merci e prodotti imballati dal fornitore al distributore o viceversa, che si differenzia dal sistema tradizionale dell’interscambio in cui le aziende di trasporto sono responsabili della gestione dei pallet e quindi della loro restituzione alla committente.

Nell’interscambio, infatti, all’atto di scarico preso i clienti finali le aziende di trasporto scaricano la merce con i pallet e ricevono un eguale numero di pallet vuoti. Le aziende sono quindi costrette a spostarsi sulle proprie piattaforme per liberare spazio prima di poter ricaricare presso altri clienti e periodicamente dovranno recuperare i pallet cumulati presso le piattaforme e restituirli alle aziende committenti.

Il Pooling Pallet, invece, si basa su un meccanismo di noleggio da parte di un soggetto terzo che mette a disposizione le pedane e si occupa dei servizi di consegna e ritiro delle stesse, esonerando le aziende di trasporto dalle operazioni di gestione dei pallet.

Rispetto al sistema dell’interscambio, nel pooling pallet si riducono drasticamente i chilometri a vuoto percorsi dai mezzi: nel caso del primo sistema, infatti, le aziende di trasporto devono continuamente spostare piccoli quantitativi di pallet da depositare presso piattaforme intermedie. Al contrario nel sistema di pallet pooling l’azienda di trasporti non è responsabile del recupero dei pallet, evitando così spostamenti inutili per liberarsi dei legni prima di recarsi a ricaricare il mezzo.

I benefici in un anno

-12.000 spedizioni (da 37.000 a 25.000)

km -42% percorsi

-26.000 TCO2, eq

CHEP Italia e La Molisana: partnership estesa fino al 2028

La Molisana concretizza il suo impegno nella riduzione dei propri impatti ambientali anche a livello logistico, attraverso una gestione ottimizzata dei trasporti e in particolare attraverso il sistema del Pooling Pallet.

Digitalizzazione ed efficientamento dei processi logistici, sostenibilità della filiera, qualità di produzione e distribuzione sono i driver alla base del rinnovo quinquennale della partnership tra CHEP Italia, fornitore globale nei servizi di supply chain e soluzioni logistiche e La Molisana, azienda italiana che produce pasta di alta qualità.

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Il rinnovo del contratto – che prevede anche la collaborazione oltreoceano – sottolinea l’impegno delle due realtà nel perseguire gli obiettivi di crescita attraverso la logistica sostenibile. Solo negli ultimi tre anni CHEP Italia e La Molisana hanno evitato che oltre mille metri cubi di legno venissero impiegati per la produzione di nuovi pallet.

“Come La Molisana, siamo stati pionieri nell’adozione del pallet pooling nel mondo della pasta. Una scelta lungimirante, effettuata un decennio fa, che si è dimostrata vincente e solida. Ne abbiamo avuto concreta dimostrazione durante i recenti avvenimenti legati prima alla pandemia e, successivamente, alla spirale dei costi e delle disponibilità dei materiali. Nel contempo siamo fieri di contribuire positivamente ad una logistica sostenibile e circolare non limitandoci all’utilizzo del pallet in pooling, ma sviluppando con CHEP Italia progetti di logistica win-win come i circuiti “round trip” ottimizzati che generano efficienza riducendo i km a vuoto dei mezzi grazie alla collaborazione tra aziende appartenenti al circuito. La costante ricerca di una maggiore efficienza ci ha indotto anche a condividere l’utilizzo di sistemi e dispositivi di tracciabilità che portano alla riduzione dei tassi di dispersione dei legni lungo la filiera” ha dichiarato Massimo Licciardello, Responsabile Ufficio Logistica La Molisana.

In Italia oggi i beni di largo consumo viaggiano per la maggior parte in modalità interscambio. Il pallet pooling rappresenta una parte delle soluzioni alle sfide globali perché può aiutare il mondo a muoversi con meno. Promuovendo infatti l’uso condiviso dei pallet e il loro riutilizzo, il pooling favorisce la creazione di supply chain più efficienti con ridotti costi operativi e meno sfruttamento di risorse naturali. Siamo orgogliosi quindi di poter essere partner logistico di un’azienda visionaria come La Molisana, che rappresenta un punto di riferimento nel mercato della pasta e che ha scelto un modello di business come il nostro, efficiente e sostenibile, per affrontare un percorso di crescita straordinariocommenta Javier Sanchez, Country General Manager di CHEP Italia.

Logistica sostenibile

Al centro dell’intesa, per le due società, i servizi di pallet pooling e il trasporto collaborativo, soluzioni che hanno permesso di efficientare il processo logistico de La Molisana, ottenendo anche notevoli benefici ambientali nel triennio 2020-2022: 1.263 tonnellate di CO2 risparmiate (rispetto all’utilizzo del tradizionale sistema di interscambio), 1.083 metri cubi di legno sottratti alla produzione di pallet e oltre 102.000 tonnellate di rifiuti evitate.

 Inoltre, dal 2019 ad oggi, La Molisana e CHEP hanno registrato una diminuzione di 8,34 tonnellate di emissioni di anidride carbonica grazie alle soluzioni di trasporto collaborativo. Il servizio ha permesso di evitare anche che i camion utilizzati per il trasporto delle merci percorressero a vuoto – e quindi senza carico – circa 10.000 km. Tale approccio ha consentito alle due realtà di sostenere negli anni pratiche di business più responsabili verso l’ambiente, con un conseguente abbattimento di consumi e di spreco di materie prime.

Asset protection

Al fine di migliorare la tracciabilità nella gestione della catena di approvvigionamento, da febbraio 2022 La Molisana ha inoltre adottato la soluzione “Track&Trace” di CHEP, un sistema di monitoraggio in tempo reale sulla posizione o il tempo di sosta dei pallet, che ha permesso il recupero di migliaia di bancali da punti “non collaborativi”, ovvero con un basso tasso di restituzione, evitando così la loro conseguente immissione nel mercato nero.

La Molisana ha inoltre iniziato da poco a servire un importante player del mercato statunitense, scegliendo di utilizzare il mark55, il pallet CHEP in legno per le spedizioni intercontinentali, con l’obiettivo di assicurare ai clienti oltreoceano il miglior servizio possibile, a garanzia di sicurezza del prodotto e del personale addetto alle operazioni di carico/scarico.

Il sistema di condivisione dei pallet e la logistica collaborativa sono parte integrante della strategia aziendale del pastificio molisano, in linea con l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030 dell’ONU, che mira a rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i Paesi.

Il raggiungimento dei diversi goals trova maggiore esplicazione nel Report di Sostenibilità del pastificio molisano, redatto su base volontaria, in cui viene data rilevanza anche ai risultati della partnership con CHEP Italia, dimostrando il suo impegno nella promozione di pratiche commerciali sostenibili e responsabili.